Blog

Immagine articolo

Così battiamo il COVID-19

 |  Interviste

Il prof. Sanguinetti traccia le basi combattere la pandemia

Distanziamento sociale, diagnosi precoce e terapie nuove.

Questa è la ricetta del prof. Maurizio Sanguinetti per combattere il COVID19. Sanguinetti, infettivologo e membro del comitato scientifico XBIOGem, intercettato dall’Agenzia di stampa italiana DIRE ha dichiarato che durante la fase 2 bisognerà convivere con il virus, riducendo il più possibile gli assembramenti e le situazioni a rischio contagio: “Verranno prese precauzioni sia nei luoghi di lavoro che a bordo dei mezzi pubblici.

Il prof. Sanguinetti ha sottolineato che sarà necessario integrare l’utilizzo dei tamponi con strumenti di
supporto
, come ad esempio Immuni, l’applicazione tecnologica deputata al tracciamento dei
contatti. L’importanza dell’app è vitale secondo il prof. Sanguinetti: “Nel momento in cui identifico
una persona positiva, posso rintracciare tempestivamente tutte le persone con cui questa è entrata
in contatto e dunque le persone potenzialmente infettate”. Il programma si è dimostrato molto
efficace nei paesi dove è stato introdotto, primo fra tutti la Corea del Sud.

Sanguinetti ha inoltre spiegato che, per sconfiggere le malattie infettive, è fondamentale riattivare i centri di microbiologia clinica a livello locale.

Al momento la microbiologia è presente soltanto in pochi grandi ospedali. Ciò consente di ottimizzare di costi, ma danneggia la qualità del servizio sanitario, provocando gravi
ritardi nell’esecuzione dei test tampone e rendendo più difficile la lotta contro l’epidemia. Il prof.
Sanguinetti, Direttore del Dipartimento di Scienze di Laboratorio e Infettivologiche della Fondazione
Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS nel corso dell’intervista, ha descritto l’attività
diagnostica di cui si occupa:

“Abbiamo rivoluzionato le diagnostiche riconvertendole per analisi
COVID-19, modificando la nostra attività con bersaglio Sars-Cov-2. Dal primo marzo offriamo sedute
diagnostiche fino a notte fonda e riceviamo circa 450 campioni che vengono gestiti in una giornata”.


Lo studio è stato pubblicato nei giorni scorsi su European Journal of Clinical Microbiology & Infectious Diseases, rivista scientifica europea di microbiologia clinica e malattie infettive.

Condividi su