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L’Italia c’è

 |  Interviste

Richeldi: “In autunno possibile nuove ondata, ma saremo pronti.”

Il COVID-19 ci ha insegnato che siamo vulnerabili e che le pandemie sono delle realtà e non delle ipotesi. Per questo il nostro sistema sanitario si sta preparando per farsi trovare pronto per questi tipi di eventi.

Così il prof. Luca Richeldi, presidente del comitato scientifico XBIOGem, ha dichiarato come il Governo Italiano, si sia attrezzato, adottando le giuste misure per combattere il SARS Cov-2. In Italia è stata creata una rete di Covid Hospital, che continuerà ad essere attiva in pianta stabile e che tornerà utile in futuro, qualora si verificassero altre emergenze sanitarie. La prova che l’Italia ha messo in campo è stata eccellente. I pneumologi, in collaborazione con microbiologi, virologi, anestesisti, hanno ricoperto un ruolo chiave nella cura dei pazienti colpiti da gravi problemi respiratori.

È stata fondamentale l’adozione di terapie sub-intensive con ossigenoterapia e ventilazione non invasiva per supportare i malati, costantemente monitorati, nelle loro funzioni vitali. Richeldi, membro del Comitato Scientifico Tecnico e presidente della Società Italiana Italiana di Pneumologia, ha precisato però che la medicina territoriale va rifinanziata e mantenuta a livelli di efficienza elevati, perché altrimenti può mettere a rischio la vita di molte persone. In autunno ci potrebbe essere una nuova ondata epidemica, alla quale Richeldi ha spiegato che arriveremo più attrezzati e consapevoli rispetto a inizio infezione.

Una conoscenza più approfondita del virus e una maggiore disponibilità di tamponi nasofaringei a livello diagnostico fanno ben sperare. A proposito della riapertura della mobilità fra regioni, Richeldi ha dichiarato che “non bisogna avere fretta”. Anticipare di un paio di settimane potrebbe mettere a rischio una riapertura più sicura a ridosso dell'estate. Per questo bisogna restare cauti e non farsi trasportare dai facili ottimismi.

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